Diario dell'australiano Data australe 28 agosto 2012
Oggi
gli atleti olimpici australiani sono venuti a Canberra, ospiti del
governo. 60 bambini delle scuole della citta' sono stati scelti per
dargli il benvenuto e ringraziarli di aver difeso l'orgoglio patrio.
Tra questi, come un infiltrato, c'era anche Daniel. Il giovane non
capisce quasi nulla di olimpiadi e non conosce neppure un nome di
questi supereroici atleti, ma e' andato tutto felice dell'occasione e
della digressione al tran tran scolastico. E' tornato oggi con una
vistosa parrucca blu elettrico e una bandierina australiana, tutta
firmata dagli atleti.
Dice
che non sono “grossi”, anzi sono piu' o meno come la Anna (non so
cosa ne pensi l'interessata in merito) [Interruzione. Ha bussato alla
porta tale Glen McCrea che si presenta alle elezioni. Lui in persona,
mica balle, ha consegnato un santino col suo faccione in bella
mostra. Gli ho detto che non voto, ma l'ho preso per nonno Mariano.
Anche lui “working for us”. Ma tutta sta gente che lavora per me,
in che conto gira lo stipendio, che non vedo mai un dollaro di tutto
sto lavoro? Mah], anzi che uno aveva pure gli occhiali come quelli
vecchi della mamma, quelli marroni e neri. Non so cosa c'entri, ma ho
rinunciato a capire cosa attiri la sua attenzione o cosa si aspettava
di vedere.
Oggi
invece la maestra della Noemi mi ha rincorso per dirmi che domani la
Noemi ricevera' un award, durante la pubblica assemblea delle 9.
Fanno
sempre l'assemblea il mercoledi' con preside, professori e tutti gli
alunni di ogni ordine e grado. Danno gli avvisi, avvertono dei
presunti vagabondi alla fermata del bus e danno i premi agli studenti
meritevoli. E' un sistema per rinsaldare lo spirito di gruppo e
incoraggiare i meritevoli. Domani tocca alla Noemi essere premiata
sulla pubblica palestra e sono stato invitato a vedere. Mi portero'
un fazzoletto. Ormai in questa nuova veste di mammo, mi aspetto
qualsiasi tipo di sbragamento emotivo.
Ho
quasi finito di sistenare la nuova reggia, anche se per questo ho
rinunciato a studiare negli ultimi giorni. La casa e' veramente un
sogno, quasi un lusso se non fosse che le caratteristiche sono simili
a quelle dei nostri vicini. Ho cominciato pure a conoscerne qualcuno.
Con il vicino prossimo di destra siamo ancora fermi alla mano alzata
e al sorriso da lontano. Con quello di sinistra manco questo; mi
ignora e la mia loquela non mi consente l'offensiva, per cui amen.
Dato per disperso.
Invece
abbiamo scoperto che proprio dirimpettaia abita una compagna di
Daniel e piu' avanti ho fatto conoscenza con tale Brown (il nome me
lo sono bevuto), che mi ha bloccato per esprimere la sua felicita'
per il nostro arrivo. Simpatico e arzillo.
Certo
che scoprire dopo un mese che davanti a noi ci abita una compagna di
classe di Daniel e' grave. D'altro canto tra l'inverno e la
comodita' delle case ognuno sembra starsene chiuso in casa e la
relazione non e' facilissima. Vediamo come evolve in primavera.
Pero'
e' vero che la sera sembra di abitare in un quartiere zombie: le case
sono tutte scure, nere e sembrerebbero vuote se non fosse per
quell'alone giallo che fa da perimetro alle finestre con le tende tirate.
Mi chiedevo proprio l'altra sera a che servano le finestre
panoramiche se poi, per avere un minimo di privacy, devi sempre
tenerle oscurate. Comunque davanti alla case ci sono le macchine posteggiate. C'e' quindi vita.
Quando
lavoravo al Sorriso affermavo che in Via trento se ti fosse venuto un
attacco di cuore potevi restarci tutta la notte, visto che non
passava mai nessuno la sera. Qui, complice anche una illuminazione
pubblica, se presente, molto intima, e' lo stesso, con l'aggravante
che non essendoci palazzi alti non puoi nemmeno contare, su qualche
vicino che curiosi dalla finestra.
La
Anna e' a Sydney perche' oggi arriva Federico, che rivede dopo 7
mesi. Evento.
Il
coro miete successi. Abbiamo partecipato ad una gara ufficiale, dove
la gente pure pagava per sentirci e abbiamo vinto, massacrando, anzi
annichilendo il locale coro di musica Celtica. Partecipavamo alla
gara nella sezione: “Cori non di lingua inglese” e come diceva
Brian “potevamo vincere come minimo la medaglia d'argento”
gareggiando solo contro i celtici.
Per
iniziare abbiamo fatto “Va pensiero”, che e' proprio bella. La
Anna si e' quasi messa a piangere, non credo per il vilipendio
musicale, quanto per l'implicanza emozionale propria del pezzo,
sconsigliato in caso di recentissima emigrazione.
Come
secondo pezzo abbiamo fatto “Calabrisella mia” a 4 voci che mi e'
proprio piaciuto coniscere e cantare. Ho finito di imparare le parole
solo pochi giorni prima, ma e' una canzone allegra e un bel inno alla
vita. Il maestro per salvare il pathos e favorire la corretta
interpretazione, ne ha pure fatto la traduzione. Era comico
disquisire sul “lu me cori si inchiu' d'amuri” passando
direttamente dal calabrese all'inglese. Cose da matti.
Entrambi
i pezzi erano accompagnati dal mandolino, chitarra e contrabbasso. Un
figurone, quindi.
Adesso
hanno aperto una stagione di riflessione. Avendo scoperto di poter
essere qualcosa di diverso e di piu' rispetto a un gruppo di ex
italiani, over 60, mezzi nostalgici, stanno valutando cosa possono e
vogliono diventare. Da parte mia partecipo poco a questo travaglio
evolutivo, in quanto discutono sempre e solo in inglese e mi sforzo
almeno di capire.
Posto
l'immagine ufficiale del coro, proprio nel giorno del trionfo.
A
parte questo, il resto stazionario. Devo ricominciare a studiare,
anche perche' ho scoperto che il 14 settembre devo consegnare un
lavoro sul “copyright in Australia”, uno dei corsi on line che
fin qui ho trascurato. Non dovrebbe essere difficilissimo.
Ho
deciso anche di cercare un lavoretto, qualcosa per due mattine la
settimana, tanto per tirar su due soldi che male non fa. La Maru e'
preoccupata della conduzione familiare e della possibile voragine che
si aprirebbe se pure io cominciassi a dover stare fuori casa. Ma
facendo due conti, qualcosa ci mancano per poter stare tranquilli,
per cui vedremo di riuscire a conciliare tutto.
Ogni
giorno ascolto cose in inglese.
Ho
cominciato con ABC News, un canale solo notizie a livello federale.
Non capisco molto, ma mi faccio dei film captando qua e la delle
parole. E' piu' un esercizio di sartoria che di lingua, ma tutto fa.
Solo che come ogni canale all news, danno sempre le stesse
notizie in modo ciclico. E' vero che repetita iuvant, ma pure vero
che dopo un po' inizi ad avvertire un ingrossamento inguinale, pure
fastidioso.
Ho
quindi scaricato l'audiolibro di “Jurassic Park”. Che dire,
l'operazione di cucito e' piu' ardua, anche perche' sembra molto
diverso dal film (cosa logica, ma non ci avevo pensato). Finora ho
capito che arriva un poveretto mezzo squartato e, malgrado affermino
che e' caduto da una impalcatura, il dottore crede che si tratti di
un morso animale. C'e' anche un aspetto comico. Il moribondo, continua a dire “Raptor” e il medico passa da un
dizionario all'altro per cercar di capire cosa significhi in ogni
lingua del mondo. Perplesso.
Ho
quindi scaricato un altro audiolibro “il curioso caso del cane
ucciso a mezzanotte” che lessi gia' in inglese, in versione
cartacea. Stamattina tutto pimpante salgo in bici, armato di cuffie
per alfin scoprire che l'audio e' registrato troppo basso e pedalando
non si sente nulla.
Prove
tecniche. Si attendono miglioramenti.
Ora
vado a stendere e preparare cena. Ciao