domenica 4 marzo 2012

Diario dell’australiano Data australe 4 marzo 2010


Ieri mattina abbiamo celebrato il nostro funerale di famiglia a Lucio Dalla. Abbiamo collegato il pc alla televisione e l’audio allo stereo e ci siano rivisti per intero il concerto del primo maggio, in cui lui e De Gregori hanno cantato uno o due anni fa. Un’oretta molto bella e carica di nostalgia, in compagnia di un’Italia che ci manca. I bambini non hanno capito tutto, ma nel complesso hanno apprezzato.
Continuano le epiche imprese della Noemi a scuola.  La poverina fa un po’ fatica, anche se si registrano passi in avanti. Lei e Daniel vanno in una scuola per bambini stranieri in cui puntano moltissimo sull’insegnamento della lingua. Nella loro classe sono tutti asiatici (Daniel ha anche un compagno russo) e qualche africano.  Questa presenza multietnica deve aver generato qualche confusione nella sua piccola testolina, in quanto a cena se n’è uscita dicendo: “mi sa che qui in Australia, ci siamo solo noi di bianchi!”.
Io vado regolarmente a scuola, nella mia classe multietnica come la sua . Ormai a ricreazione facciamo gruppo fisso con una egiziana, un coreano, una boliviana; siamo in 4 di 4 continenti diversi e abitiamo nel quinto. Bizzarro.
Ho scoperto qualche giorno fa la presenza di altri 3 italiani: di Spezia (ma in procinto di rientrare),  di Torino e di Roma. Cerco di non frequentarli troppo, anche se sono molto simpatici, essendo la mattina l’unico momento che ho per farfugliare qualcosa in inglese. Cercherò di arrivare prima, per poter stare un po’ anche con loro.
Oggi dopo 8 giorni di pioggia continua, è uscito il sole. Una pioggia mai vista, non tanto per intensità, quanto per durata. Ogni lembo di terra è intriso d’acqua e tutto è un acquitrino fastidiosissimo. Da domani si ritorna in bicicletta e a poter stendere lavatrici.
L’Australia ha un serio problema con le alluvioni, specie al Nord Est nello stato del Queensland. Ma quest’anno è arrivata così tanta acqua che anche nei d’intorni di Canberra hanno avuto esondazioni e allagamenti in ogni dove. Sono comunque molto ben organizzati e fanno gruppo contro queste calamità, facendosi carico dei disagi di tutti.
In questi giorni di macchina forzata ho apprezzato alcune soluzioni intelligenti adottate dall’astuto australiano quando si mette al volante.
La prima genialata riguarda i parcheggi dei grandi magazzini. Avete presente quei lunghi garage, in cui scruti l’orizzonte in cerca di un parcheggio, ti aggiri come Teseo nel dedalo, tra muri di macchine immobili, nella speranza di trovare un buco dove poter  lasciare la tua? Giri e giri, imboccando anche corsie contromano, accelerando quando ti sembra che laggiù, dietro quel SUV, ci sia un buco, per poi scoprire che è una Smart, macchina maledetta, come la 500, capace di trarti in inganno come i miraggi nel deserto.

Il pratico australiano ha molto meno tempo da perdere di noi. Ha quindi ideato un sistema semplice  ma perfetto per segnalare parcheggi vuoti, a scanso di miraggi e Smart. Sopra ogni parcheggio c’è una cella fotoelettrica e sulla corsia delle luci. Se il parcheggio è vuoto la luce è verde, se occupato rossa. Appena tu arrivi ti basta una rapidissima occhiata per vedere se ci siano posti vuoti, anche da lontano. Non credo che il sistema sia costato una fortuna, ma è un sistema geniale e immediato.
In uno dei miei tanti deliri di onnipotenza, ho spesso detto che se fossi il sindaco di Genova, metterei dei balzelli a quelli che in città usano la macchina per  trasportare solo se stessi. Se vi mettete in un qualsiasi, trafficato, incrocio cittadino potete verificare che la maggior parte delle macchine hanno effettivamente un solo passeggero a bordo. Chissà magari hanno già lasciato moglie e i loro 5 figli a scuola, oppure soffrono di agorafobia oppure pensano che gli autobus puzzino e andare a piedi stanchi. Chissà?! Nel dubbio io li tasserei tutti, così per non fare prigionieri.
Qui in Australia sono invece più gentili, ma hanno escogitato un sistema per scoraggiare l’uso inopportuno della macchina. Invece di tassarli, premiano le aggregazioni di gente sullo stesso veicolo: se in una macchina sono presenti almeno 3 persone, questa non paga il parcheggio in centro. Senti meno l’odore del sangue, ma è una idea interessante.
Credo che sia così, almeno il cartello non si presta ad altro tipo di interpretazione. Ho provato a seguire i cartelli ma mi sono perso e non ho trovato il posteggio. Ma questi posteggi esistono, ho trovato gli stessi cartelli anche in altri quartieri. Sono curioso di capire come facciano a verificare l’effettiva presenza di 3 persone a bordo. Indagherò.
In una città come Genova, chiunque pur di non pagare il posteggio giornaliero, recluterebbe ignari passanti, organizzerebbe viaggi in centro con parenti anche di terzo grado. Pur di condividere la strada verso il lavoro si ricomporrebbero annosi dissidi familiari o si chiuderebbero immediatamente cause civili e penali tra vicini di casa. Non è un sistema che costa molto, ma porterebbe significativi vantaggi per il traffico delle nostre città.
Chiudo queste righe segnalando un grave problema che affligge una parte significativa della popolazione locale: ci sono tante persone grasse. Non quei grassi che mettono allegria, che hanno scritto in fronte “me ne fotto”, mangio e mi godo la vita, sfidando stupide leggi sociali che vorrebbero tutti tristi anoressici. Non le donne o uomini sovrappeso, come si possono vedere da noi, ma proprio persone obese, molto obese, inequivocabilmente obese, paradigma dell’obesità.
Sono persone anche giovani, alcune madri con figli piccoli, con evidenti problemi di deambulazione, che si  muovono con una goffaggine che tradisce sofferenza. Persone che ti preoccupano e che ti viene voglia di fermar, per chiedere come abbiano fatto a ridursi così, spingerli o obbligarli a fare qualcosa per star meglio e non morire giovani .
Il fenomeno è talmente evidente e diffuso che ho chiesto alla mia prof le ragioni di una tale epidemia. Lei ha detto che è una predisposizione che colpisce gli anglosassoni (americani inclusi) e alcune popolazioni dell’africa. Poi ha ammesso che è anche un problema di alimentazione: il famoso junk food, figlio diretto del fast food.
 Non so nulla delle predisposizioni anglosassoni nei confronti dell’obesità, ma sottoscrivo la tendenza a nutrirsi male e in maniera assolutamente sbagliata. In ogni dove trovi pacchetti di chips e salatini vari, per non parlare di Mac Donald e similari, quando non ti cucini salsicce e hot dog direttamente tu. Addirittura in Nuova Zelanda abbiamo trovato negozi (nemmeno minuscoli) che vendevano solo sacchetti di patatine, nachos e pop corn.
La mia prof dice che sono in corso diverse campagne di sensibilizzazione in favore di slow food e del mangiare sano, anche se non ne ho mai visto. Non credo che sia un problema di informazione: nei supermercati  sono evidenti i cartelli che spingono a consumare meno “fat”, ed è molto pubblicizzato il fat free o il quasi free. 
Certo esiste un problema di educazione. Sono stato al cinema con Daniel e prima della proiezione, anche qui ti propinano la solita sequenza di pubblicità e trailer. A un certo punto è passato un invito a comprare  popcorn e coca cola dall’apposito stand vicino alla biglietteria. La reclame  si concludeva con l’emblematica frase “nel buio del cinema nessuno ti vede”.  Allora lo sai, bastardo.
Anche nei cessi dei centri commerciali trovi prove evidenti che le informazioni le hanno. Non parlo di niente di schifoso, quanto di simpatici manifesti appesi in ogni dove che propongono un rimedio sicuro all’intossicazione da cibo. Anche le immagini sono eloquenti della gravità della, spero non quotidiana, alimentazione dell’australiano medio.
Se sapete far da mangiare bene, approfondite le vostre conoscenze. C’è un continente da colonizzare con una buona cucina e una sana alimentazione mediterranea

5 Commenti:

Alle 4 marzo 2012 alle ore 02:57:00 GMT-8 , Anonymous katia viola :-) ha detto...

in merito ai parcheggi anche a pamplona due anni fa ho visto lo stesso sistema e l'ho trovato anche io geniale....da profana penso che sia facile da realizzare e comunque eviterebbe tutto lo smog dentro il parcheggio.....
un abbraccio fiorentino!

 
Alle 6 marzo 2012 alle ore 06:42:00 GMT-8 , Blogger Elena ha detto...

mi piace quando ti leggo che scrivi "la mia prof.".... mi fa sorridere!

 
Alle 4 gennaio 2016 alle ore 21:46:00 GMT-8 , Blogger oakleyses ha detto...

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