Pagine

sabato 5 gennaio 2013

Diario di un australiano - Data australe 5 gennaio 2013

E' arrivata l'estate, quella vera. Oggi abbiamo superato i 40 e in casa siamo rimasti fissi su oltre i 32 gradi. Obiettivamente caldo, tanto caldo, come non ricordavo da tanto (e senza neppure il mare).
Quale momento piu' adatto per andare in bicicletta ogni mattina e ritornare faticando in salita, mentre pure il caschetto suda e avverti sporadici avvisaglie di svenimento?
Comunque quello della bicicletta si sta dimostrando un amore tardivo, ma forte, tanto che dopo un iniziale trascinamento da parte del sottoscritto, anche la Maru si e' appassionata. Dalla settimana prossima ricomincia a lavorare e stiamo progettando la ripresa delle attivita' agonostiche.
Facesse piu' fresco sarebbe meglio, ma in ogni caso andare in bicicletta fino in centro e' uno spettacolo: piste ciclabili talmente diffuse da scoprirne di nuove ogni giorno, tra laghetti, papagalli, cigni e foreste. Una gioia per gli occhi e per il fisico.

Prima delle sue ferie abbiamo gia' fatto qualche andata a ritorno verso il suo lavoro. Per incoraggiare la biciclettara in erba, il patto era che il sottoscritto la scortasse nei 10-12 chilometri mattutini e la andasse a prendere nel pomeriggio. Per me una goduria poter fare piu' di 40 chilometri al giorno e per lei un incoraggiamento nei suoi primi approcci con lo strumento e le strade.
Poi c'e' un sacco di gente di ogni foggia ed eta', una moltitudine che attraversa parchi e stradine verso la scuola o il lavoro. La Maru pero' non e' riuscita a godersi appieno questa comunanza, quest'essere popolo, con i biciclettari canberresi. Infatti, avendo preso, in illo tempore, una bici (cinese) in offerta da BigW (una di quele che devi montarti, stile Ikea) si ritrovava con un mezzo dalle limitatissime capacita'; in soldoni pedalava come una forsennata, mentre veniva sorpassata da anziani, bambini in triciclo, foche ammaestrate, coetanei su bici ereditate dai nonni. Una umiliazione continua. Per rendere l'idea: io fermo sui pedali andavo piu' veloce di lei che tirava al massimo.
Per Natale le abbiamo regalato una bici nuova, una bella bici, comoda e veloce. Al negozio ne ho chiesta una che vada almeno piu' veloce di un anziano sulla sedia a rotelle. Attendiamo conferme

A onor del vero il nostro allenamento di coppia ha subito alcuni intoppi. Anzi a dirla tutta non siamo mai riusciti a completare insieme neanche un tragitto, in quanto la sorte ci e' stata avversa. Al primo giorno, una foratura mi ha costretto alla resa e ad una penosa camminata sotto il sole di quasi 2 ore, mentre lei mestamente affrontava il ritorno il solitaria.
In questo mio viaggio della speranza, sotto un sole cocente, ho potuto scoprire un aspetto inquitante del popolo dei biciclettari. In realta' sotto le spoglie di ameni sportivi si nasconde una massa di impiccioni solidiali. Uno non e' libero di fare due passi sotto il sole con una bici a fianco, senza che ignoti si fermino per offrirti conforto e assistenza. Inoltre questa frotta di beneffattori pretende pure che tu parli, dica qualcosa, spieghi l'avvenuto, andando oltre il sorriso da ebete riconoscente che uso in questi casi. Con il caldo pero' il mio inglese e' regredito talmente, che al terzo buon samaritano sono riuscivo ormai solo a farfugliare “My tire boom”, pescando nella mia sconfinata cultura fumettistica. Il quarto che si e' fermato, forse interpretando per deliri da disidratazione il mio inglese, ha deciso direttamente di ignorarmi per occuparsi invece della mia ruota. Ha cosi' scoperto un bastoncino di 3 cm conficcato nel copertone.
Tutti poi si informavano dove dovessi andare. Un giovane, saputo quanto lontana fosse casa mia, mi ha dato la mano e detto “Goog luck!”. Una cosa imbarazzante, tanto piu' che questi attaccavano a parlare quando ancora erano a 10 metri e non riuscivo in alcun modo a gestire tanta generosa umanita'. Mentre stavo meditando di darmi alla macchia, allontanandomi dal sentiero, una signora si e' fermata e si e' perfino offerta di andare a casa, prendere la macchina e camallarmi fino a casa mia.
Il giorno dopo e' andata leggermente meglio. Con la ruota riparata, sono andato incontro alla Maru nel ritorno pomeridiano, armato anche di bottigliette d'acqua anti malore. Purtroppo arrivato a un incrocio la vite che tiene fisso il volante, ha ceduto e sono finito per terra con la ruota in piena rivolta anarchica. Mentre ero gia' rassegnato alla consueta caminata sotto il sole, e' successa l'ennesimo episodio da Candid Camera: un biciclettaro, sconosciuto e senza un braccio, si e' fermato e senza che potessi dire ne' bi ne' ba, e' smontato, ha aperto il suo zainetto, preso un mazzo di brugole e, sempre con una sola mano, mi ha raddrizzato e fissato il volante. Tutto in 15 secondi, mentre io stavo riprenendomi dalla sorpresa e domandandomi se scendere dalla bici e come poter essere utile, senza metterlo in imbarazzo. Ma lui, fregandosene dei miei profondi ed educati pensieri, aveva gia' finito. Abbiamo quindi ringraziato e siamo ripartiti; ci ha superato pero' subito dopo perche' per andare piu' lento della Maru avrebbe dovuto anche avere ben altre menomazioni.
Comunque uno spettacolo. Sono cosciente che spesso gruppi di persone con una passione comune, sviluppano spesso legami solidali forti, ma credo che quello che mi e' successo testimoni una attenzione e una premura per il prossimo che vada oltre l'appartenenza settarica. Qualcosa di bello e prezioso.


Vi regalo solo ancora 2 belinate.
A Sydney ho visto un bellissimo autobus natalizio. Purtroppo la foto non rende l'idea: aveva tutto il cruscotto con la schiuma bianca, stile paesaggio montano, come pure innevati apparivano tutti i finestrini laterali. L'interno era tutto colorato con luci natalizie e perfino i pali dove tenersi erano addobbati a festa. Uno spettacolo. 


Sempre a Sydney ho trovato una bellissima libreria, nel quartiere Newtown con questa bella scritta:

Traduzione per chi la vuole: “Claustrofobia e' la paura dei posti chiusi. Ad esempio: io sto andando al negozio di liquori e ho paura di trovarlo chiuso”

[Per Cristiano: non sto affatto dicendo che Sydney sia migliore di Canberra, anzi.. Ammetto solo che in tutto sto traffico e sta gente che ti preme ovunque, ci possa statisticamente essere pure qualcuno di simpatico.]

A proposito di multiculturalita' oggi mi sono imbattuto in un interessante sito di incontri amorosi. Avevo gia' incontrato quelli che studiano le affinita' astrali, quelle caratteriali, ma nesusno che puntasse sull'appartenenza religiosa. Infatti dopo un impegnativo “Gesu' cristo e' il Signore!”, lo spot ti invita ad accedere al database per trovare anime gemelle, sigle e cristiane. Se lo fanno vuol dire che e' un servizio richiesto, per cui complimenti a chi ha avuto l'idea.
Buon anno in ritardo a tutti

2 commenti: