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martedì 5 febbraio 2013

Diario di un australiano data australe 6 febbraio 2012

L'estate sta finendo, ma ce ne accorgiamo a giorni alterni. Oggi la temperatura puo' precipitare a 20 gradi, per risalire a 30 domani, poi arriva un temporale devastante e l'indomani torna il sereno. Comunque anche quando il sole picchia duro,l'arietta, come una ragazzetta sfrontata, resta sempre un po' freschetta.
I bambini sono tornati a scuola!! Alleluia, alleluia. Tutto bene e felici.

Prosegue l'attivita' ciclistica della Maru, anche se io posso seguirla meno, in quanto ho i frugoletti. Il primo giorno, alla ripresa del lavoro, siamo riusciti ad andare insieme. Era il battesimo della nuova bici e la circostanza solenne.
Non tutto e' filato liscio. Post discesa, comincia una pianura, dalla parti di Dickson, intervallata da fastidiosi incroci in cui devi dare la precedenza alle macchine. In alcuni tratti pero' la centaura, poteva finalmente sfogarsi di settimane di frustranti umiliazioni, lanciandosi in velocita' finora mai neppure immaginate. A un certo punto, e' sbucato da un incrocio, un collega biciclettaro sul quale la Maru e' andata ad impattare in maniera decisa e inequivocabile. Immediatamente si e' preoccupata di eventuali danni fisici, soprattutto se avesse male alla mano, la quale era visibilmente fasciata. Il tizio ha risposto “e' rotta, grazie”, ma con un tono cosi' accusatorio, che sembrava alludere che gliel'avesse appena rotta lei.
Mentre il tizio continuava ad agitare la mano, quasi fosse un testimone dell'accusa, la Maru ha spostato la sua attenzione di altri fatti piu' importanti: a) il tizio le aveva tagliato la strada, sbucando da un incrocio cieco b) non era neppure nel path delle bici, ma per far prima aveva tagliato rasente alla siepe c) LA BICICLETTA! Il velocipite nuovo di zecca, era stato tamponato dal cretino, della cui sorte a quel punto non le poteva piu' fregare una cippa.
Io ero dietro, silente. Ufficialmente perche' non volevo fare la parte del marito che si intromette per difendere la moglie inetta, praticamente perche' non avrei neanche saputo cosa e come dire. Fissavo pero' il malcapitato con un'aria leggermente intimidatoria, quasi fossi pronto ad attaccarlo alla gola al primo gesto della padrona. Questa parte forzata da spettatore, mi piace. Stai li', guardi, un po' come al cinema, senza responsabilita' o parti da portare avanti. Unico neo, in questo limbo spazio temporale, devo tenere a freno la fantasia, che a volte mi produce scherzi notevoli. Nella circostanza, appena ho scorto la mano fasciata, per un microsecondo, ho pensato: “belin che ASL, ha appena fatto l'incidente e gia' ha la mano fasciata.”. Solo per un microsecondo, giuro.
Comunque e' finita che la Maru ha iniziato a inveire a voce sempre piu' alta contro il tizio, il quale farfugliando se ne andato, temendo forse che lei finisse per chiedergli gli estremi dell'assicurazione.
Tutto bene, comunque. Per il resto della sgroppata la Maru ha continuato a sentire cigolii e rumori, a me impercettibili, ma e' bastato darle ragione due o tre volte perche' si riprendesse.

Io invece sto entrando in una fase operativa. Come insegna Lisbeth Salander, se ti muovi fanno piu' fatica a prenderti, per cui mi sto muovendo in tante direzioni. Risultati finora pochi, ma vedremo.

Lato scuola: volevo iscrivermi a un corso di cuoco, ma sono full e quello part time e' un giorno alla settimana per tre anni. Troppo poco e per troppo tempo. Ho quindi deciso di ricominciare l'inglese 4 mattine alla settimana, ma ho scoperto che per accedere al certificato IV devo passare un esame. Lunedi' vado, ma non sono fiducioso, perche' in questi mesi a casa, il mio inglese e' peggiorato.

Visto che la nostra attuale situazione economica sta destando qualche preoccupazione, nel contempo sto cercando anche un lavoro. Sono stato dai miei conoscenti abruzzesi che hanno un locale in centro, ma non hanno bisogno di una mano in cucina. Ho trovato invece due ristoranti italiani che cercano personale e ho lasciato curriculum e cover letter.
In barba alla tecnologia e alla rete, fare dei chilometri a piedi e' ancora il modo migliore per cercare una occupazione. Girovagando ho trovato diversi annunci di posizioni vacanti, tra cui un ristorante giapponese, uno etiope e uno turco. Dal turco ho lasciato la candidatura, perche' si tratta di un lavoro notturno (dalle 20 alle 6 di mattina), per 3 notti la settimana, cosa che mi lascerebbe un sacco di tempo per seguire comunque le bestioline e fare altro. Vediamo cosa succede, non ci metto il cuore sopra.
Inoltre con Daniel e la Noemi abbiamo appeso manifestini nei centri commerciali della zona in cui mi offro come insegnante privato di italiano. Mentre eravamo li' una signora ci ha anche fermati,chiedendo delucidazioni in merito perche' interessata, cosa che ha suscitato grande entusiasmo tra i miei due collaboratori. Entusiasmo sterile, perche' non ha poi chiamato nessuno, ma va bene cosi'.
In casa parliamo ogni tanto di lavoro, soldi ed economia familiare, talvolta in termini preoccupati. Dobbiamo pero' stare attenti e darci una regolata, perche' le informazioni vengono incamerate ed elaborate dalla Noemi, fuori da ogni possibile controllo. L'altro giorno ha perso l'ennesimo dentino e la mattina e' arrivata trionfante, per consegnarmi il 50% di quanto Santa Apollonia le aveva fatto trovare sotto il cuscino. Ha confessato di aver avuto un dialogo direttamente con la santa, in cui le chiedeva tanti soldi per poterli dividere coi genitori che ne hanno bisogno.
Daniel invece ha un atteggiamento diverso, rispetto ad eventuali futuri periodi di difficolta'. Siccome tiene i soldi in una cassa comune con la Noemi, di fronte alla decisione della sorella ha energicamente protestato, arrivando fino a fregarmi le monete che la Noemi mi aveva messo in tasca. Evidentemente determinato a mettere da parti soldi, almeno per la personale salvezza, ha anche detto che se la signora dell'italiano alla fine mi chiama, il 50% dei soldi della prima lezione, vanno a loro, in quanto presenti al momento del primo contatto. Non so da chi abbia preso, il maledetto.
Ho anche deciso che se nessuno degli ami gettati porta frutto, fra due giorni vado a depositare l'offerta di corsi di italiano in ogni cassetta del circondario. Tanto stare fermi non serve a nulla.
Pero' non mi abbatto. Posso avere grosse difficolta' con la la lingua e qualche problema a trovare lavoro, ma sono in un posto in cui il lavoro c'e' come anche la speranza di futuro. In Italia puoi avere gli uni ma non gli altri.
Poi ho scoperto che realmente la gente e' uno spettacolo meraviglioso e mi diverto ad andare in giro, visto che posso e devo farlo. Stamattina mentre consegnavo CV in giro, mi ha stoppato una ragazza con la maglietta di Amnesty International “You are looking for me!” mi ha detto, sbarrandomi il cammino e sorridendo. “No” le ho risposto, poi con un fare trionfante, ma complice, ho aggiunto “and I don't speack English”. Lei delusa ha replicato: “Where are you come from?” e quando le ho risposto Italia, mi ha preso la mano e guardandomi negli occhi e' partita velocissima: “sopra la panca la capra campa, sotto la panca la capra crepa!”. Sono scoppiato a ridere, le ho battuto il 5 dicendo: “Wow! Fantastic! No: pizza, mamma mia e pasta! Very very good!.
Una scemata, ma sono salito in bici per andare a caccia di ristoranti di buon umore, contento e determinato a stare, malgrado tutto, ben seduto sopra la panca. Ciao

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