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lunedì 13 febbraio 2012

Diario dell'australiano Data australe 25 gennaio 2012

Siamo a Canberra. La casa è molto bella, grande e confortevole. Abita con noi nonno Mariano, abbiamo le camere per tutti, due bagni, una sala, cucina e stanza per mangiare. Due giardinetti, uno a prato sul davanti e uno dietro, dove sono anche i garage.
Per terra dappertutto moquette o parquette. Staremo qui qualche mese, in questa casa extralusso, anche se Cristiano dice che per i criteri locali è una casa normale.
Ha i suoi difetti: il legno per terra rende impossibile muoversi senza svegliare tutta la casa, mentre la moquette non è proprio salutare per l'asma di Daniel.
Siamo a Campbell, un quartiere residenziale di North Canberra. Non ha nulla delle nostre capitali europee, anzi dà l'idea di un immenso parco in cui qualcuno abbia costruito una serie di case abusive. Tutta la città è immersa nel verde senza soluzione di continuità, per cui animali e uccelli la fanno da padroni ovunque.
A 30 metri da casa nostra c'è un piccolo parco giochi, con due altalene e una giostra mezza rotta, molta erba e qualche albero: alla sera verso le 19.30 / 20.30 i canguri dalla foresta scendono per brucarne l'erba. Una sera ne abbiamo visto 8 in poco tempo, proprio una bella emozione.
La città è divisa in quartieri, ognuna con un suo shop center. Infatti non è come da noi in cui ovunque trovi un bar o un posto dove comprare. Qui se vuoi un caffè o comprare un chilo di riso o vai al shop center o non trovi un negozio neppure a pagare oro. Il resto sono case, monofamiliari, un piano, massimo due, ognuno con il suo giardino e la sua shed.
I negozi poi alle 17, chiudono tutti, eccezion fatta per qualche supermercato. Si fa una certa fatica ad abituarsi, tanto che la prima volta al nostro arrivo tutti hanno cominciato a chiudere i battenti, quasi fosse un fatto personale.
Il nostro centro commerciale di quartiere è piccoletto, un piccolo supermercato, un dentista, qualche altro negozietto e un venditore di alcool. Ci siamo andati io e Maru e al banco abbiamo trovato tale James, che parla un italiano discreto, avendo lavorato in Piemonte e Veneto. Il modo in cui era posteggiato il nostro bolide, rivelava in maniera evidente che la Maru aveva imboccato contromano il posteggio. James uscendo a salutare mi ha detto: "come tu hai messo tua macchina?", con un accento inglese, assolutamente esilarante.

Invece nella City, il quartiere centrale di Canberra il shop centre equivale a 4 Fiumare di Genova, palazzoni lunghi e larghi pieni di negozi, pub e supermercati. Visitarlo tutto è impresa titanca che richiede tempo e abnegazione, anche se per ora la novità aiuta a superare il forte impatto consumistico del tutto.
Non esistono le piazze e, almeno nel nostro quartiere, alle 19 sembra che la vita finisca improvisamente; non passano neanche macchine per strada, non si vede più nessuno. Se questa è l'estate chissà l'inverno.
Quando usciamo la sera a caccia di canguri nei giardinetti, c'è un clima spettrale, luci basse, bagliori di tv nelle case e siamo sempre soli sulla strada semibuia. Sapendoci in Australia, anche un gatto che sbuca dal nulla può provocarti un infarto. È sconsigliato uscire la sera da soli, in quanto se sbuca un gatto e non passa nessuno, ti trovano infartuato solo il giorno dopo.
Quando chiedi a chiunque come sia Canberra, tutti, con nessuna eccezione, dicono : "tranquilla" o "molto tranquilla". Questa unanimità di pareri e la faccia con cui lo dicono, fa nascere il sospetto che sia un educato eufemismo, da usare per una sorta di città fantasma, dove non succede e mai assolutamente nulla e la gente si ammazza di noia. Già la Maru ha cominciato a citare Shining..
Pensate che siamo andati alla nostra Ambasciata per registrarci come "italiani all'estero" e la funzionaria, alla fine ci ha chiesto se possiamo andarla a trovare a casa, di portare anche i figli a cui può fare da zia, tanto per fare qualcosa, rompere la noia e restare in contatto. Azz.
Comunque aggiungono che per una famiglia con bambini è la città ideale. È il nostro caso sputato e la Anna al momento non sembra molto preoccupata di questa nomea.

Di fatto tra piscine, palestre e centri commerciali sembra che per incontrarti tu debba sempre mettere mano al portafoglio (un po' come in Italia, per intenderci) a meno che non vada al parco o a fare sport.
Per fortuna a noi basta poco per passare il tempo. Un pomeriggio abbiamo fatto due passi nella Riserva, che comincia a 20 metri da casa nostra. Una bella passeggiata nel bosco, nel "bush", tra eucalipti e cespugli bassi. Abbiamo visto una lepre,6 o 7 canguri e una farfalla che ha inseguito la Noemi, la quale ha avuto per l'occasione una crisi isterica. Una zona selvaggia con un sacco di legna secca, cosa che ha fatto nascere idee pericolosissime alla Maru per quanto riguarda il riscaldamento invernale.

Mio suocero ha ricominciato a lavorare, la Maru invece ha ancora una settimana di libertà, che impiegheremo per l'iscrizione delle bestioline a scuola.
Mi sono informato per un corso di inglese, ma con il mio visto temporaneo costa troppo. Vorrà dire che aspetterò quello definitivo e poi mi muovo. Sto anche pensando di trovarmi un lavoro part time o proseguire con la ricerca nel volontariato. Vediamo in questi giorni cosa esce fuori.

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