Diario dell'australiano Data australe 25 gennaio 2012
Siamo a Canberra. La casa è molto bella, grande e confortevole. Abita
con noi nonno Mariano, abbiamo le camere per tutti, due bagni, una sala,
cucina e stanza per mangiare. Due giardinetti, uno a prato sul davanti e
uno dietro, dove sono anche i garage. Per terra dappertutto
moquette o parquette. Staremo qui qualche mese, in questa casa
extralusso, anche se Cristiano dice che per i criteri locali è una casa
normale. Ha i suoi difetti: il legno per terra rende impossibile
muoversi senza svegliare tutta la casa, mentre la moquette non è proprio
salutare per l'asma di Daniel. Siamo a Campbell, un quartiere
residenziale di North Canberra. Non ha nulla delle nostre capitali
europee, anzi dà l'idea di un immenso parco in cui qualcuno abbia
costruito una serie di case abusive. Tutta la città è immersa nel verde
senza soluzione di continuità, per cui animali e uccelli la fanno da
padroni ovunque. A 30 metri da casa nostra c'è un piccolo parco
giochi, con due altalene e una giostra mezza rotta, molta erba e qualche
albero: alla sera verso le 19.30 / 20.30 i canguri dalla foresta
scendono per brucarne l'erba. Una sera ne abbiamo visto 8 in poco tempo,
proprio una bella emozione. La città è divisa in quartieri, ognuna
con un suo shop center. Infatti non è come da noi in cui ovunque trovi
un bar o un posto dove comprare. Qui se vuoi un caffè o comprare un
chilo di riso o vai al shop center o non trovi un negozio neppure a
pagare oro. Il resto sono case, monofamiliari, un piano, massimo due,
ognuno con il suo giardino e la sua shed. I negozi poi alle 17,
chiudono tutti, eccezion fatta per qualche supermercato. Si fa una certa
fatica ad abituarsi, tanto che la prima volta al nostro arrivo tutti
hanno cominciato a chiudere i battenti, quasi fosse un fatto personale.
Il nostro centro commerciale di quartiere è piccoletto, un piccolo
supermercato, un dentista, qualche altro negozietto e un venditore di
alcool. Ci siamo andati io e Maru e al banco abbiamo trovato tale James,
che parla un italiano discreto, avendo lavorato in Piemonte e Veneto.
Il modo in cui era posteggiato il nostro bolide, rivelava in maniera
evidente che la Maru aveva imboccato contromano il posteggio. James
uscendo a salutare mi ha detto: "come tu hai messo tua macchina?", con
un accento inglese, assolutamente esilarante.
Invece nella
City, il quartiere centrale di Canberra il shop centre equivale a 4
Fiumare di Genova, palazzoni lunghi e larghi pieni di negozi, pub e
supermercati. Visitarlo tutto è impresa titanca che richiede tempo e
abnegazione, anche se per ora la novità aiuta a superare il forte
impatto consumistico del tutto. Non esistono le piazze e, almeno nel
nostro quartiere, alle 19 sembra che la vita finisca improvisamente;
non passano neanche macchine per strada, non si vede più nessuno. Se
questa è l'estate chissà l'inverno. Quando usciamo la sera a caccia
di canguri nei giardinetti, c'è un clima spettrale, luci basse, bagliori
di tv nelle case e siamo sempre soli sulla strada semibuia. Sapendoci
in Australia, anche un gatto che sbuca dal nulla può provocarti un
infarto. È sconsigliato uscire la sera da soli, in quanto se sbuca un
gatto e non passa nessuno, ti trovano infartuato solo il giorno dopo.
Quando chiedi a chiunque come sia Canberra, tutti, con nessuna
eccezione, dicono : "tranquilla" o "molto tranquilla". Questa unanimità
di pareri e la faccia con cui lo dicono, fa nascere il sospetto che sia
un educato eufemismo, da usare per una sorta di città fantasma, dove non
succede e mai assolutamente nulla e la gente si ammazza di noia. Già la
Maru ha cominciato a citare Shining.. Pensate che siamo andati alla
nostra Ambasciata per registrarci come "italiani all'estero" e la
funzionaria, alla fine ci ha chiesto se possiamo andarla a trovare a
casa, di portare anche i figli a cui può fare da zia, tanto per fare
qualcosa, rompere la noia e restare in contatto. Azz. Comunque
aggiungono che per una famiglia con bambini è la città ideale. È il
nostro caso sputato e la Anna al momento non sembra molto preoccupata di
questa nomea.
Di fatto tra piscine, palestre e centri
commerciali sembra che per incontrarti tu debba sempre mettere mano al
portafoglio (un po' come in Italia, per intenderci) a meno che non vada
al parco o a fare sport. Per fortuna a noi basta poco per passare il
tempo. Un pomeriggio abbiamo fatto due passi nella Riserva, che
comincia a 20 metri da casa nostra. Una bella passeggiata nel bosco, nel
"bush", tra eucalipti e cespugli bassi. Abbiamo visto una lepre,6 o 7
canguri e una farfalla che ha inseguito la Noemi, la quale ha avuto per
l'occasione una crisi isterica. Una zona selvaggia con un sacco di legna
secca, cosa che ha fatto nascere idee pericolosissime alla Maru per
quanto riguarda il riscaldamento invernale.
Mio suocero ha
ricominciato a lavorare, la Maru invece ha ancora una settimana di
libertà, che impiegheremo per l'iscrizione delle bestioline a scuola.
Mi sono informato per un corso di inglese, ma con il mio visto
temporaneo costa troppo. Vorrà dire che aspetterò quello definitivo e
poi mi muovo. Sto anche pensando di trovarmi un lavoro part time o
proseguire con la ricerca nel volontariato. Vediamo in questi giorni
cosa esce fuori.
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