venerdì 22 giugno 2012

Diario dell'australiano Data australe 22 giugno 2012


Aggiornamento della situazione.

Tutti bene a casa.
Ho ricevuto una mail dalle Poste: dicono tante belle cose, tra cui che hanno ricevuto delle candidature più vicine a quelle che sono le loro esigenze e quindi non analizzeranno oltre la mia. Finiscono augurandomi ogni bene per la mia prossima ricerca di lavoro.
Sic. Tanto meglio, tanto peggio. Abbiamo provato, ma le mie attuali capacità di loquela non mi rendevano certo il candidato ideale al ruolo di postino. Già mi facevo dei film di vecchiette che sbucavano da ogni androne per sbrodolarmi addosso problemi relativi alla mancata consegna di chissà quale rivista di taglio e cucito o lamentando il ritardo di una lettera, spedita dal figlio in Alaska settimane prima. Frotte di clienti insoddisfatti che assediavano o chiedevano consiglio al sottoscritto, teoricamente pagato solo per relazionarsi con silenti cassette postali, mentre io di soppiatto cercavo la fuga con la motoretta, inspiegabilmente ingolfata. Troppo, ingestibilmente troppo.
Ieri ho ricevuto una mail simile da un tale Rade, che mi comunica che la mia application non ha avuto successo, perché le loro richieste erano very specific, ma che terranno il mio file per il futuro. A dire il vero fatico a ricordare chi sia il tipo e a quale application si riferisca, ma grazie per la tempestiva risposta.

Comincio a sospettare che ci sia qualcosa che devo rivedere nel mio modo di presentarmi. Sono anzi sicuro di dover riscrivere il mio curriculum, troppo lungo e poco schematico per gli australi gusti (max due pagine). Le cover letter me le scrive la Maru quindi non è questione di ortografia. Ci dedicherò del tempo.
Per il momento andiamo avanti con il piano B, che comprende presidio della casa e scuola di aged care.

A proposito di tempo impiegato, mi sono iscritto ad un coro di canti italiani. Si chiama Dante Musica Viva (potete trovare specifiche su internet). Si tratta di un gruppo di una trentina di persone, composto da australiani, italiani, figli australiani di italiani, che ogni giovedì si ritrovano per cantare insieme dalle 17 alle 19.
Sono il più giovane e il nostro repertorio avrebbe forse bisogno di un certo refresh. Diciamo che non cantiamo Mino Reitano, perché è troppo, troppo recente e fors'anche un filino moderno.
In sintesi si tratta di un gruppo che fa canzoni popolari, che spaziano dalle Alpi alla Calabria, un coro molto amato dai tanti emigrati italiani a Canberra, specie se over settantenni. Abbiamo con noi degli strumentisti molto capaci: una simpaticissima signora al mandolino, un bravo chitarrista, uno con il contrabbasso e un trombettista italiano.
Forse non sarà il coro dell'Arena di Verona, però ci si diverte e ci mettono tanta passione, specie il maestro molto capace e coinvolgente.
Ecco il nostro repertorio (e di chi ho trovato le interpretazioni guida su Youtube): U surdato innamorato (Ranieri), La Spagnola (Cinquetti), Santa Lucia (bocelli), Funiculí, funiculà (pavarotti), Chitarra romana (boh), La mula de Parenzo (cinquetti), Mamma (pavarotti), Reginella campagnola (boh, bis). Su "E l'alegrie" del friuli anche Youtube ha vacillato, segno che la canzone è ormai nota solo a pochi sopravvissuti, su qualche alpeggio di montagna.
Per la settimana prossima devo imparare "Va pensiero" e la parte da tenore di, udite udite, "Calabrisella", canzone di cui ignoravo perfino l'esistenza e che devo saper cantare senza testo entro un mese. Si accettano consigli di pronuncia da Michele da Pesina o Erika da Genova o chi per essi.
A parte gli scherzi io mi diverto, sono molto gentili con me e fanno di tutto per mettermi a mio agio. Il direttore del coro ha un nome italiano, ma parla un inglese fluente, anzi torrenziale, che fatico a inseguire.
Abbiamo anche una divisa, pantaloni scuri e camicia bianca, con un fiocco tricolore. Al momento PURTROPPO ne sono ancora sprovvisto, per cui NON POSSO inviarvi una foto.

Alcune cose sparse di cui mi scordo sempre di parlarvi:
Qui per i tappi delle bottiglie di vino non usano né il sughero né quel materiale simil gomma plasticosa più moderno. Qui per proteggere il prezioso australe vino usano il classico tappo di alluminio che si avvita, per intenderci, quello che noi usiamo, con riluttanza, per l'aceto. L'apertura è certamente più pratica, non necessita neppure di quegli astrusi e sempre diversi strumenti che noi chiamiamo "cavaturaccioli". Solo che... è una pena, ecco. Dopo 6 mesi non mi sono ancora abituato alla tristezza.

Una cosa invece molto bella e pratica, è che le prese hanno incorporato un piccolo interruttore on - off che ti permette di spegnere direttamente la presa e tutto quello che c'è attaccato. Molto utile per uccidere tutti quei led mangia soldi che restano accesi, anche quando si va dormire.

Come già accennato, il medico è a pagamento, circa un 50 $ a visita. Non però le analisi del sangue, che sono gratuite. Una cosa bella è che i risultati li mandano direttamente al tuo dottore. Ti evitano lo sbattimento di  andarci due volte, la fatica di cercare di capire cosa siano quelle voci astruse e soprattutto intuire se sei fottuto. È il dottore che poi ti chiama per discutere di cosa sia emerso dalle analisi. La Maru non lo sapeva e quando ha ricevuto direttamente la chiamata del dottore è mezza andata in paranoia... Ti convoca e sono altri 50 dollari.

Per finire un saluto a persone che mi e ci sono care: Andrea e Ilaria. Se nella vita esistesse un merito, una raccolta punti in grado di farci avere un premio, oggi Matteo sarebbe una bella ricompensa per i giorni meno felici e popolati di fantasmi. Invece purtroppo non c'è ricompensa, nessuna raccolta punti e nessun passato capace di farci accedere a presenti o futuri stupendi. Forse proprio per questo, Matteo è un dono bellissimo, una buona notizia con cui poter rallegrare le altrui orecchie in questi tempi davvero avari di cose belle per cui gioire.
Noi da lontano, con un affetto non intaccato dalla distanza e dal tempo, gioiamo con voi e vi pensiamo tanto. Un bacio alla mamma (il padre ha quasi nulla considerazione in questi frangenti... Poi col tempo recupera, non temere)


P.S. Come ogni fine mese, temo abbiamo esaurito la banda a nostra disposizione per cui precipiteremo a una connessione stile modem anni ’90. Ci risentiamo ai primi di luglio… Adios

mercoledì 20 giugno 2012

Diario dell'australiano Data australe 20 giugno 2012


Il 27 luglio completeremo l'acquisto della casa e lasceremo questa. Sarà una giornata molto impegnativa, ma contiamo di uscirne vivi.
Come si fa in questi casi, lanciamo un appello a tutti gli amici: se in quel sabato poteste venire ad aiutarci con il trasloco, la vostra presenza sarebbe graditissima. Pagheremo poi con una cena e una serata in allegria una volta sistemati. Accorrete numerosi ( a spanne tra trasloco e cena postuma dovrebbero bastarvi un 3000 euro a testa e solo 100 ore di volo. Credo possiate farlo, per amicizia...)
Tra pochi giorni finiremo tutti la scuola e saremo in vacanza fino al 20 luglio. Daniel passerà direttamente alla scuola normale a Evatt, il nostro nuovo quartiere. Per la Noemi le maestre avrebbero consigliato ancora un term alla scuola di introduzione all'inglese, ma dopo lunga e profonda riflessione, abbiamo deciso che andrà anche lei con Daniel alla mainstream. Trattandosi dell'anno pre-school, dovrebbe integrarsi lo stesso senza troppa fatica.
Io ho deciso di abbandonare i miei studi di inglese. Se tutto va come sembra a luglio comincerò il corso di assistenza anziani. Ci stiamo ancora pensando, ma mi sembra la cosa più immediata, specie per un proseguo come infermiere.
Intanto sono andato a presentare la mia candidatura come volontario alla San Vincenzo (Vinnies), che si occupa di vestiti e mobili usati. Hanno detto che il loro manager mi avrebbe chiamato e che ci sarebbe stato un momento di formazione, tra cui un video in cui mi spiegheranno come si tirano su i pesi. Sic!
Nel pomeriggio hanno effettivamente chiamato.
Il mio cellulare non suona mai e quando trilla è sempre qualcuno della famiglia. Vivo nel terrore che un giorno compaia un numero australiano o il classico "numero privato" foriero di una conversazione in inglese. Quindi e’ stato il materializzarsi di un incubo.
La nostra mente per sfuggire alla sofferenza, può arrivare a mistificare la realtà, in una sorta di illusoria consolazione. Essendo apparso il numero 03910 seguito da numeri che non ricordo, ho pensato che fosse una chiamata dall'Italia (+39), anzi addirittura da Genova (010).
Per non saper né leggere né scrivere ho risposto con "hello". Subito una signora attacca discorso in inglese.
Recupero la concentrazione e faccio mente locale: Vinnies, volontariato, video, pesi. Vocaboli da individuare: apointment, interview, quando, dove.
La signora è un fiume in piena, viaggia molto veloce e non individuo nessuna delle parole chiave. A un certo punto succede l'irreparabile. La blaterante si ferma. Muta. Evidentemente aspetta la risposta ad una domanda che ignoro. Ormai completamente vigile e conscio che non si tratta di Genova, valuto le alternative possibili: a) ripetere compulsivamente “hello, hello”, simulando disturbi sulla linea, b) dire yes, perché essendo la prima domanda è difficile che la risposta sia "no", c) chiedere di ripetere, d) chiudere la telefonata.
Dico “yes”. Sembra funzionare perché la tipa riprende con rinnovato vigore e velocità il suo sproloquio. La situazione è ormai fuori controllo e mi comincia a salire anche una certa carogna. La signora stamattina ha notato che non parlavo un inglese decente, potrebbero anche avere maggior considerazione e rispetto! Non curante delle mie maledizioni, la signora prosegue il suo cantilenare vacuo.
Improvvisamente capto una parola: motorbike. Ma che cosa c'entra la moto con Vinnies? mica devo camallare mobili con la mot... Arghh.
Le poste, sono le Poste Astraliane! Mi stanno chiamando per la mia candidatura a postino. Ormai sono in panico conclamato, resetto le parole chiave e ne cerco altre, visto che lei va avanti.
Apply, motorbike, drive license, interview, dove e quando.
Lei si blocca, tocca a me. Passo alla soluzione a), simulo disturbi sulla linea, cercando di guadagnare tempo. Lei riparte, mentre cammino ossessivamente per casa, con le assi del parquet che fanno rumore come non mai. La donna sta ancora parlando della motoretta, vuol sapere se ho la patente, quando scade, se guido moto qui, ecc.
Ho una illuminazione. Sta ripercorrendo le domande già compilate nel form di candidatura. Ho qualche speranza.
Il tutto dura circa un quarto d'ora con  qualche mia richiesta di ripetere, uno o due “yes” non del tutto consapevoli e tutta una serie di informazioni dette, ma non da me capite. Del tanto dettomi, ho solo capito che c'è una posizione vacante come postino da qualche parte a Canberra, forse Tuggeranon, per un posto full time a 18 dollari l'ora per i primi 6 mesi e 22 dollari l'ora post 6 mesi. Tutto il resto è nebbia, tranne il fatto che mi ringrazia tanto per la telefonata ed mi augurava una buona giornata.
Che dire. Nessuna delle mie parole chiave è servita a nulla e non sono certo di aver fatto una buona impressione. Ma ho fatto del mio meglio e per ora va bene così. Il telefono è la mia bestia nera. Vediamo che succede, senza stress.

La ricerca del lavoro funziona più o meno come da noi. Ci sono molti siti e giornali locali che  riportano offerte e ricerche di lavoro, con specificate le specifiche e il salario. Se ti interessa puoi fare una apply.
Di solito c'è un form da compilare, ma devi anche mandare il tuo resumè (il curriculum, max 2 pagine) e la cover letter. Quest'ultima è specifica per ogni singola applicazione; devi dire quali specifiche skill hai per quel lavoro. E’ di fondamentale importanza e va fatta con cura.
La cosa che deve assolutamente trasparire dalla CL è l’entusiasmo, deve proprio sprizzare passione e voglia da ogni riga. La cosa e’ talmente marcata, che alla fine sembra il parto di un povero alienato, di un pirla con manie di onnipotenza.
La CL media più o meno è  cosí:
“Le mie skill e l'esperienza conseguita mi rendono il candidato ideale per questo lavoro. Sono certo che la panetteria "bella Napoli" avrà un grande profitto nell'assumermi. Ho sempre desiderato lavorare con voi,di cui conosco la serietà e la professionalità. Mio padre è uno scienziato nucleare, ma fin da piccolo mi diceva: " che bello sarebbe se un giorno potessi arrivare a lavorare per la panetteria "bella Napoli". Sono certo che quando conoscerete la mia deduzione al lavoro e serietà non avrete dubbi suo fatto che sia io la persona che voi cercate".
Al netto di qualche lieve esagerazione, il tenore è un po' questo.
Del resto è comprensibile; in un luogo in cui c'è lavoro, devi motivare perché tu voglia proprio quel posto specifico e pretendono che mostri entusiasmo.
Ad esempio nella allucinante telefonata delle Poste, la signora a un certo punto ha detto: “perché hai presentato domanda alle Poste?” Io lí per lí non sapevo cosa dire, perché dalle nostre parti e’ una domanda assolutamente idiota. Invece qui è pertinente, non essendoci il mito del posto fisso alle Poste e neppure la disoccupazione italiana.

Qui non c'è articolo 18 né nel privato né nel pubblico. Non ti possono licenziare per motivi razziali, religiose, ecc. ma ti possono mandar via se non sei bravo, non c'è lavoro o l'azienda sta perdendo dei soldi. Malgrado sulla carta ci siano minori tutele, il mondo del lavoro è molto vivace e la disoccupazione bassissima.
Credo che la differenza più grande rispetto all'Italia è che qui non esiste la contrapposizione ideologica tra operaio e padrone e neppure il sospetto che quest'ultimo goda  a licenziare qualcuno o non veda l'ora di buttare delle famiglie sul lastrico. Se sei licenziato vuol dire che hai lavorato male, deluso le aspettative o che quel lavoro non era più possibile. Quindi te ne cerchi un'altro. Questo produce rapporti sociali molto tranquilli e un mercato del lavoro molto fluido e vivace. Ci sono anche qui le categorie deboli per le quali esistono lavori protetti, anche nel pubblico, un po’ come da noi
Molto interessante è anche l'abitudine alla formazione continua. Moltissimi lavoratori la sera studiano: per passione, per proseguire nella loro carriera o per trovarsi un lavoro nuovo e diverso. Dove vado a scuola, la sera ci sono più studenti che di giorno.
Manca del tutto la mentalità del posto fisso, sia perché la legge non lo incentiva sia perché viene quasi considerato un limite, qualcosa che ti blocca e non ti fa crescere. Un limite.
Bon, vado a nanna, che se domani richiamassero le Poste o Vinnies, devo prepararmi una nuova lista di possibili vocaboli. Notte.

venerdì 1 giugno 2012

Diario dell'australiano Data australe 2 giugno 2012


 
Le pratiche per l'acquisto della casa vanno avanti ma non sappiamo ancora quando potremo firmare o fare trasloco. Dipende dalla banca, dai tempi per l'erogazione del mutuo e che si prendono attuali inquilini e venditore. È la nostra prima casa di proprietà ed è abbastanza surreale poter raggiungere questo traguardo a pochi mesi dalla nostra emigrazione qui. Avremo il nostro bel mutuo da pagare per 30 anni, ma almeno non buttiamo via i soldi in un affitto che non ti lascia nulla in mano.
Corriamo il rischio reale di essere già sfrattati da qui e non poter ancora entrare nella nuova casa, ma siamo speranzosi.

Le scadenze prossime e la consapevolezza del passo epocale, hanno dato una accelerata  ai miei piani per la ricerca di lavoro. Non mi interessa, in questa fase, trovare il lavoro della vita, ma un lavoricchio, qualcosa da fare per tirare su due dollari, essere obbligato a parlare inglese e poter frequentare la scuola senza troppe ansie. Tra ieri e oggi abbiamo vagliato alcuni lavori accettabili e mandato la mia application. Oltre al già citato “aggiusta computer volante”, mi sono candidato per un lavoro di digitalizzazione documenti (scansione) e un lavoro di postino, visto che ci sono diverse richieste alla posta di Canberra.
Ho scartato una application come driver delivery pizze. Niente per la quale, ma sono decisamente fuori età per questo genere di cose. La lascio come ultima risorsa.

Ho fatto la patente australiana. Cosa facile, visto che esiste una convenzione con l'Italia per cui la conversione è automatica. Quindici minuti che comprendono pratiche burocratiche, esame della vista e foto digitale e 61 dollari. Ti fanno tutto loro sul posto e esci subito con la tua patene nuova fiammante. Sono ritornato alcuni giorni dopo per fare anche la conversione della patente A. Uguali tempi e procedure, ma niente soldi, perché avevo già pagato pochi giorni prima. Incredibile
Ho anche dato disponibilità come volontario alla Associazione Dante Alighieri per i gruppi di conversazione in italiano il giovedì, tanto per conoscere qualcuno e fare un po' di rete locale. Vediamo come evolve e se mi chiamano.
Il "se mi chiamano" sta diventando un motivetto ricorrente, perché non richiama mai nessuno. Devo ancora capire bene come funzionino le candidature per un lavoro o semplice volontariato. All'apparenza tutte finiscono nel nulla e nessuna eco ti ritorna indietro.

La Maru sta entrando nella fase della valutazione semestrale. Ogni sei mesi il suo tutor compila una valutazione del suo operato e la invia ai sommi capi dell'azienda. In base a questa valutazione possono succeder quattro cose: aumento di stipendio / gratifica, bonus / assolutamente niente di niente / licenziamento. Due colleghe che erano appunto state assunte da sei mesi sono state recentemente licenziate.. Non siamo preoccupati, perché la valutazione dovrebbe essere positiva, ma è comunque un momento importante. Maniman manderò l'application per il delivery pizza...

La Noemi e Daniel stanno benone. Ormai non abbiamo dubbi che, una volta a scuola, si trasformino in esseri dalle capacità comunicative inaspettate e sconosciute. La Noemi anche a casa si lancia in espressioni anglo australiani, segno di una cultura latente, ma reale. Spesso diciamo che la Noemi dovrebbe avere grandi soddisfazioni per la lingua locale, in quanto è l'unica che non sa leggere. Può quindi imparare direttamente le espressioni senza vedere prima lo scritto, che in questa astrusa lingua non aiuta, anzi complica le cose. Questa credenza popolare non è, ahimè, supportata da prove. Infatti quando si lancia in esclamazioni o semi frasi, queste risultano incomprensibili a tutta la famiglia, anche ai componenti più forti in materia, che l'inglese lo parlano tutti i giorni a scuola o al lavoro. Però nessuno la corregge o la cassa pesantemente, per il dubbio che lei sia ad un livello successivo, all'australiano autentico, quello verace, dove noi con il nostro inglese d’Inghilterra e scolastico non siamo ancora arrivati nè arriveremo mai. Quindi la sciamannata si aggira per casa emettendo orribili suoni gutturali o mezze frasi sibilanti dal significato forse inesistente. Noi come Renzo restiamo silenti ed ammirati ad ascoltare il suo personale latinorum. Povia cà.

In queste sere abbiamo scoperto un interessante programma, un mezzo must in Australia: Eurovision Song Contest. Si tratta di una gara canora, a cui partecipano gruppi e singoli da tutte le nazioni europee (incluse Turchia, Israele e qualche Repubblica ex URSS che tanto europee non sono). La location è sfarzosa e lo show è curato nei minimi particolari. La gara si svolge nel paese del vincitore della precedente edizione (quest'anno l’Azerbaigian). Le canzoni sono gradevoli, ma tutti lo guardano perché il trash e l’involontaria comicità sovrastano l'aspetto prettamente artistico delle performance. Mentre guardi questi sconosciuti cantanti, con costumi rubati dal set di Star Trek e scenografie per lo più ispirate a Shakira, ti viene infatti da pensare che qualcuno in patria stia raccogliendo firme per una condanna all'esilio e la revoca della cittadinanza. Ha vinto una svedese, seconde invece Buranovskiye Babushkiun gruppo di nonnine, dove la più giovane avrà avuto 75 anni. Tanto tanto tenere. Per l'Italia ha cantato Nina Zilli con "l'amore è femmina", una canzone gradevole e una interpretazione che avrebbe meritato maggior fortuna. L'inglese era un attempato signore dalla vaga somiglianza con Julio Iglesias, la cantante albanese aveva sulla testa un enorme nido  e un singolo dreadlock che le girava intorno al collo. Urlava come una folle, comunicando una sofferenza fisica ed emotiva preoccupante. Il lituano cantava "l'amore è cieco" bendato, mentre gli ungheresi avevan le cornamuse e cantavano in spagnolo. Mah?!
Imperdibili gli irlandesi; cercatene la performance su Youtube, si chiamano Jedward, due gemelli vestiti come Power Ranger e che saltano sul palco come due isterici, dall’espressione sognante e tarantolati.
Insomma un delirio fatto e finito, una specie di Corrida a livello internazionale che è un successo planetario.

In Italia non credo che questa manifestazione abbia mai avuto molto seguito, anzi io non  ne avevo mai sospettato l'esistenza fino ad oggi. Non che si perda molto dal punto di vista artistico, ma il tutto alla fine risulta gradevole e divertente.